venerdì 14 febbraio 2020

Sguardi genovesi nella nuova mostra a Palazzo della Meridiana a, Genova



Sarà aperta fino al 28 giugno prossimo al Palazzo della Meridiana a Genova  un'eccezionale mostra dedicata alla ritrattistica genovese dalla metà del Cinquecento alla prima metà del Settecento. “Da Cambiaso a Magnasco. Sguardi genovesi”, a cura di Anna Orlando, vuole raccontare Genova, fermando i volti del tempo. Stupisce da subito nella prima sala rivestita  di specchi con il capolavoro di Luca Cambiaso “Autoritratto mentre ritrae il padre”, datato dalla critica intorno al 1570.  L’artista non rivolge lo sguardo allo spettatore e impugna l’attrezzo del mestiere con la sinistra nonostante usasse sempre la destra:  probabilmente era stato realizzato allo specchio. Balza subito all’occhio il collaretto: una striscia di tessuto rettangolare che orna il collo con un’arricciatura. Le  barbe sono  arrotondate e “vecchio stile” per il padre, alla moda per il figlio secondo gli usi della fine degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo come viene anche dettagliato nel catalogo curato da Anna Orlando e Agnese Marengo con numerosi contributi scientifici. 


Seguono una quarantina di “sguardi genovesi” tra dogi, senatori, cardinali, capitani, poeti, dame, condottieri e bambini., I ritratti sono i selfie di allora, ha affermato Anna Orlando, una delle massime esperte di pittura genovese a livello internazionale, per definirli in modo anacronistico e banalizzante. In realtà i ritratti sono molto di più dell’immagine di qualcuno fissata nel tempo. Sono testi semantici di fascinosa complessità che recano in sé, oltre ai caratteri fisionomici dell’effigiato, anche una quantità di messaggi, diretti o nascosti che siano".
La nuova mostra di Anna Orlando per Palazzo della Meridiana, la quinta dal 2016 a oggi, restituisce così uno spaccato dinamico di Genova su più fronti. E dedica un angolo ai bambini, ricreando una cameretta e con un quadro in particolare ad altezza “0-12”, per così dire:  “Bambino con il suo cane” di Domenico Fiasella, detto il Sarzana, di straordinario impianto compositivo e stato di conservazione. Tra le curiosità il collarino risvoltato del bambino  chiuso con nappine, dette pimlinrlle e il giupponetto, la casacca chiusa da bottoni d’oro, che mostra anche la trama in un gioco di particolari impressionante.
Altra magnifica opera  “Annamaria Balbi Durazzo” di Giovanni Maria Delle Piane, detto il Mulinaretto tra paesaggi, pennellate generose e una particolare ttenzione al “Mantò”, al corpetto del “Grand-habit” che mostra la sontuosità degli indumenti tra broccati, pizzi e fuselli in oro e argento.
Nelle altre sale  una sfilata di personaggi illustri accanto a volti sconosciuti . Diversi i prestiti importanti dalle sedi istituzionali  come dai privati, tra cui Vittorio Sgarbi.
Oltre a tele di Cambiaso e Magnasco, si vedono le opere di Domenico Fiasella, Giovanni Benedetto Castiglione, Giovanni Battista Gaulli, Gio. Enrico Vaymer, Domenico Piola, Gio. Bernardo Carobene, Jan Roos, Bernardo Strozzi, il Mulinarettto e molti altri. L’allestimento comprende anche i supporti didattici redatti con la collaborazione di Michela Cucicea, Agnese,Marengo e Marie Luce Repetto.
La mostra rimarrà visitabile fino a domenica 28 giugno con orario dal martedì al venerdì dalle 12 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 19.

Nicoletta Curradi 

sabato 1 febbraio 2020

Porrettana protagonista nell'anno del treno turistico



Nell’anno del treno turistico, Alessandro Tomasi, Sindaco di Pistoia, Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Mons. Liberio Andreatta, membro Comitato Permanente di promozione del Turismo in Italia, e Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS Italiane, hanno viaggiato sulla storica linea ferroviaria e visitato il Deposito Officina Rotabili Storici della Fondazione FS Italiane.

La linea Porrettana, capolavoro di ingegneria ferroviaria dell’Ottocento nata per collegare Bologna a Firenze, contribuì a trasformare l’area ferroviaria pistoiese in uno dei nodi strategici più importanti della Penisola. Oggi è una linea ferroviaria regionale che collega Pistoia con Porretta Terme (BO).

Nel 2019 Fondazione FS Italiane, in collaborazione con Regione Toscana, Comune di Pistoia, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia, Transapp e altre associazioni del territorio, ha promosso sulla Porrettana dieci viaggi in treno storico. Nel 2019 il Porrettana Express ha trasportato oltre 2mila persone.

Il Deposito Officina Rotabili Storici di Pistoia, riaperto nel 2017 conclusi i lavori di riqualificazione e restauro fatti dalla Fondazione FS Italiane con il supporto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), è uno dei più importanti hub manutentivi della Fondazione FS Italiane per la riparazione e la tutela delle locomotive a vapore nel Centro-Nord Italia. Attivo dal 1864, in oltre 150 anni ha assistito all’evoluzione delle locomotive delle FS: da quelle a vapore alle automotrici diesel, fino al primo elettrotreno.

Nel 2019 i treni storici della Fondazione FS Italiane hanno trasportato circa 100mila persone (460 eventi treno) alla scoperta dei luoghi più affascinanti e suggestivi d’Italia, promuovendo una forma di turismo esperienziale slow e sostenibile. Anche il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa ha segnato un nuovo record di presenze, con 200mila visitatori nell’anno appena concluso (+17% rispetto al 2018): è cresciuto il numero dei turisti stranieri (30% dei visitatori totali), mentre gli studenti hanno fatto registrare 32mila presenze (16%).

"La Porrettana - ha detto l'assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli - è una linea che ha un grande passato alle spalle e può avere anche un grande futuro. Ha contribuito all'unità d'Italia, è un capolavoro ingegneristico ed è perfettamente inserita nel paesaggio. Qualche anno fa, a causa di una frana, questa ferrovia ha rischiato la chiusura ed è anche grazie agli investimenti della Regione che questo rischio è stato scongiurato e si è sviluppato un progetto da tempo sollecitato dalle realtà locali, dalle associazioni, dalle Pro Loco. È stato l'inizio di un percorso che ha portato ad un protocollo d'intesa con la Regione Emilia Romagna e poi con la Fondazione treni storici di FS, che già lo scorso anno ha organizzato con successo i primi 8 treni storici".

"Questo modello - ha concluso Ceccarelli - può essere replicato anche in altre ferrovie, usando il treno come un prezioso motore di sviluppo turistico per le aree interne. Ci crediamo così tanto che la Regione Toscana non ha mai scelto di chiudere le ferrovie storiche o le linee cosiddette minori, anche se erano poco utilizzate. Al contrario ne abbiamo perfino riaperta una, la Cecina-Saline, ed anche su quella ha organizzato treni turistici di successo".

Alla presentazione del treno Porrettana Express anche l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni, che ha ricordato che: "La valorizzazione della ferrovia con treni turistici è un progetto sul quale la Regione Toscana e la Provincia di Pistoia, che all'epoca presiedevo, hanno scommesso molto, perché la Porrettana non ha solo un enorme valore storico e paesaggistico, ma continua ancora oggi a rappresentare l'unica valida alternativa alla linea Direttissima. Oggi inauguriamo l'Anno del treno turistico e il Porrettana Express, ma i treni storici non nascono oggi".

Nicoletta Curradi