martedì 24 maggio 2011
Visite curiose a Firenze: le Officine Farmaceutiche
Un percorso tra affascinanti farmacie che conservano gli antichi arredi e vendono saponi, profumi e prodotti di bellezza artigianali di altissima qualità, adottati anche dall’Hotel Brunelleschi nella sua linea cortesia per gli ospiti.
Fra gli itinerari meno battuti e più affascinanti di Firenze c’è quello alla scoperta della secolare tradizione dall’Arte degli Speziali: un percorso che si snoda per le antiche farmacie fiorentine, spesso istituite presso conventi e istituti religiosi, dove si preparavano e vendevano unguenti, pillole, acque e medicamenti e oggi si possono acquistare profumi, saponi, prodotti di bellezza artigianali e tantissime altre preparazioni di altissima qualità.
Ecco un piccolo percorso tra le farmacie più importanti.
Ora che più che mai è importante evidenziare il legame tra gli alberghi e il territorio in cui operano, l’Hotel Brunelleschi di Firenze ha adottato per la linea di cortesia offerta ai suoi ospiti saponi e shampoo creati appositamente e prodotti in esclusiva dall’Antica Officina del Farmacista del Dr. Vranjes (www.drvranjes.it), che da quasi trent’anni formula e produce trattamenti innovativi e prodotti esclusivi. La bottega laboratorio, situata in Borgo La Croce, è aperta al pubblico; lì si respira fin dagli arredi un’atmosfera di bottega fiorentina di profumi e benessere, e grazie allo staff preparato che affianca il proprietario, ci si può far guidare nella conoscenza della sua particolare linea per la cosmesi e di fragranze per la persona e gli ambienti.
La posizione dell’Hotel Brunelleschi è fantastica, in un’incantevole piazzetta in pieno centro, tra le più famose vie dello shopping e i musei più noti di Firenze. L’albergo ingloba nella facciata un’antichissima torre bizantina ed ha al suo interno un museo privato con i reperti rinvenuti nel corso del restauro della Torre e un calidarium di origine romana. L’Hotel Brunelleschi è stato rinnovato in uno stile classico contemporaneo estremamente elegante.
Prezzo della camera doppia a partire da 174,00 euro compresa prima colazione.
Firenze e le antiche Officine Farmaceutiche: un percorso affascinante
Fu proprio a Firenze che nacque nel 1498 una delle prime raccolta di ricette medicinali e fu inaugurato nel 1545, per volere di Cosimo I de’ Medici, il Giardino dei Semplici, un orto accademico dove si coltivavano e studiavano varietà di piante medicamentose e il cui patrimonio oggi è di circa 9000 esemplari (visite tutto l’anno - info Tel: 0552756209)
Molte delle farmacie storiche di Firenze ancora mantengono intatti gli elementi architettonici, le apparecchiature e le suppellettili, come la Farmacia del Canto alle Rondini, con gli arredi del 1919 del Coppedè o la Farmacia SS.Annunziata, che ancora oggi porta avanti la tradizione della preparazione di prodotti galenici.
Fra queste, il posto d’onore va però alla Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella (www.smnovella.it). Situata in Via della Scala 16, a due passi dalla stazione ferroviaria e da Palazzo Strozzi, la farmacia è una delle più antiche d’Europa ancora in attività. Lì, nel 1221, i frati domenicani coltivavano nei loro orti le erbe officinali usate per preparare i medicamenti, i balsami e le pomate per la piccola infermeria del loro convento. Ancora oggi attiva e aperta al pubblico, sia come negozio che come museo (la cui visita è caldamente raccomandata), vede il suo marchio diffuso e conosciuto a livello internazionale. Sono in vendita profumi per la persona e per la casa, cosmetici, prodotti di erboristeria, antiche preparazioni come l’acqua di melissa e l’aceto aromatico, liquori, candele ed addirittura prodotti di pulizia e lozioni per cani e gatti!
Non meno pregevole per arredi e storia è la Profumeria Farmacia Inglese (www.profumeriainglese.it), in Via Tornabuoni, fondata nel 1843 da Henry Roberts, un farmacista inglese il cui nome è legato ad un prodotto creato proprio a Firenze e che divenne presto noto in tutto il mondo: il borotalco. Lussuosamente arredata, con boiserie in mogano e lampadari in alabastro, oggi la Profumeria Inglese fa parte dei 57 esercizi storici del Comune di Firenze e vende articoli cosmetici fra i più prestigiosi brand italiani, francesi, svizzeri e giapponesi.
Hotel Brunelleschi
Via de’ Calzaiuoli – Piazza Santa Elisabetta 3 – 50122 Firenze
Tel. 055/2737487 – Fax 055/2737481
e-mail info@hotelbrunelleschi.it – Internet www.hotelbrunelleschi.it
Nicoletta Curradi
mercoledì 5 gennaio 2011
Santa Maria del Fiore...inedita
Nel 1200 sul suolo dell'attuale cattedrale c'era un'altra chiesa, più piccola, Santa Reparata, dove, in mancanza di altri edifici civili (Palazzo vecchio ancora non c'era), si riuniva anche il Parlamento della Repubblica.
Nel 1293 i fiorentini decisero di abbattere la vecchia chiesa e di costruirne al suo posto un'altra che fosse grandissima e bellissima.
Il progetto fu affidato ad Arnolfo di Cambio: la sua esecuzione per˜ò si presentava ardita e molto costosa.
Fu per far fronte alle spese che il comune impose nuove tasse; il vescovo chiese sussidi ai parroci e i parroci, confidando sui sensi di colpa dei cittadini che avevano frodato il fisco, misero in Santa Reparata una specie di salvadanaio dove gli evasori fiscali potevano gettare segretamente almeno una parte delle tasse evase e ripulirsi la coscienza.
L'espediente riuscì ed Arnolfo di Cambio nel 1296 potè iniziare i lavori davanti allo sguardo di Dante Alighieri seduto su una pietra al lato della piazza ricordata ancora oggi come "Sasso di Dante".
Ma dopo soli tre anni Arnolfo di Cambio morì, i fiorentini si divisero in guelfi e ghibellini, bianchi e neri e Dante fu esiliato.
I lavori vennero così sospesi e solo venti anni dopo ripresero sotto la direzione di Giotto, ma anche Giotto morì dopo tre anni; gli successe Andrea Pisano, poi Francesco Talenti e poi altri ancora.
Finalmente, nel 1421, la Basilica e il campanile furono terminati anche se mancava ancora la realizzazione della Cupola. E realizzarla non era affatto facile!
Per trovare la soluzione tecnica idonea fu bandita una gara: tutti i fiorentini potevano presentare - entro il 12 dicembre 1417 - il loro progetto di armatura, ponteggi o quant'altro per costruire la Cupola.
E ognuno disse la sua: chi propose armature in muratura, chi ponteggi in legno, e non mancarono idee bizzarre come quella di costruire un gran mucchio di terra a forma di cupola nascondendoci dentro molte monete d'oro; dopo la costruzione la terra sarebbe stata eliminata gratis da quelli che avessero voluto recuperare le monete d'oro!
Ci fu per˜ò un uomo magro, piccolo e intelligentissimo - Filippo Brunelleschi - che sosteneva che non ci fosse bisogno di nessuna armatura.
Sulle prime, nelle adunanze pubbliche fu preso per pazzo e allontanato dalle riunioni; in una discussione, a chi gli chiedeva come poteva pensare di realizzare la cupola senza alcuna struttura di supporto si narra che rispose:
"come si fa a far stare un uovo in piedi senza sostegni?"; prese un uovo, lo ammaccò di sotto e l'uovo stette diritto.
Il geniale architetto riuscì a dimostrare che non era pazzo: espose il suo progetto dettagliato con descrizioni e disegni e alla fine riuscì a farsi affidare la costruzione della cupola. Gli fu per˜ò affiancato Lorenzo Ghiberti, scultore eccellente ma costruttore poco pratico.
Nel 1420 iniziarono i lavori ma il Brunelleschi si sentì subito impedito dal Ghiberti che con i suoi dubbi rallentava l'opera.
Per farne decretare l'allontanamento escogit˜ò un trucco. Si narra che Brunelleschi si fasci˜ò la testa e si mise a letto fingendosi molto malato. Il Ghiberti, da solo, si trov˜ò in grosse difficoltà non sapendo come procedere; i lavori della cupola non avanzavano e gli operai si recarono dal finto malato pregandolo di dare ordini anche dal letto, ma Brunelleschi sostenendo di essere troppo malato ordin˜ò agli operai di rivolgersi al Ghiberti per il proseguimento dei lavori.
Quando gli operai gli confidarono che il Ghiberti senza di lui non sapeva quali ordini dare, Brunelleschi rispose:
"Ma io saprei perfettamente cosa fare senza di lui!" Gli operai capirono, allontanarono il Ghiberti e il Brunelleschi da solo concluse speditamente la costruzione - senza armatura - della cupola, consegnando l'opera nel 1434, dopo 14 anni di lavoro.
La chiesa fu inaugurata due anni dopo da Papa Eugenio IV. Tutte le campane della città suonavano a festa e i fiorentini esultavano di gioia. Papa Eugenio IV rec˜ò in dono alla nuova chiesa una rosa d'oro e fu cos“ che la nuova chiesa di Firenze, dedicata a Santa Maria, fu chiamata "Santa Maria del Fiore".
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