E' Siena ad ospitare, presso il complesso museale di Santa Maria della Scala, dal 22 ottobre 2017 al 21 gennaio 2018, una preziosa esposizione dedicata ad Ambrogio Lorenzetti, che per la prima volta intende ricostruire la sua straordinaria attività, avvalendosi anche di opere provenienti dal Louvre, dal National Gallery, dalle Gallerie degli Uffizi, dai Musei Vaticani, dallo Städel Museum di Francoforte, dal Yale University Art Gallery.
Il pittore, tra i più grandi esponenti dell'arte trecentesca, è ancora poco noto al pubblico. La mostra, non a caso ospitata a Siena, città che conserva circa il 70 per cento delle sue opere conosciute, lo presenta in tutto il suo splendore creativo ed è stata preceduta da un’intensa attività di ricerca e dalle importanti campagne di restauro.
Il progetto era stato avviato nel 2015 con l'iniziativa Dentro il restauro, che si poneva come obbiettivi una maggiore comprensione dell'attività dell'artista, una migliore conservazione delle sue opere e la divulgazione al pubblico del suo stile pittorico.
Così al Santa Maria della Scala sono state trasferite opere oggetto di indagini conoscitive, interventi conservativi e in alcuni casi, di restauri. Si tratta del ciclo di affreschi staccati della cappella di San Galgano a Montesiepi e del polittico della chiesa di San Pietro in Castelvecchio. Sono anche stati recuperati gli affreschi dell’antica sala capitolare dei frati francescani senesi (con la prima rappresentazione di una tempesta nella storia della pittura occidentale) e quelli nella chiesa di Sant’Agostino.
La mostra è curata da Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini e Max Seidel e gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Regione Toscana.
Nicoletta Curradi
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