venerdì 8 ottobre 2010

Il ciuco di Toscana


Per molti è sinonimo di ottusità e testardaggine. Niente di più sbagliato!

E’ solo un luogo comune. L’asino è invece un animale dolce, affettuoso e paziente.

Riconosce il padrone, al quale - se viene trattato con rispetto - obbedisce incondizionatamente.
Ha carattere indipendente, ma non ama stare da solo e soprattutto, adora le coccole… Intelligentissimo, dotato di una memoria di ferro è anche molto longevo
Quando decide però di “impuntarsi” non c'è davvero niente da fare!

Può succedere soprattutto che ciò avvenga davanti ad un torrente; convincerlo ad attraversare non è impresa facile a causa della sua paura ancestrale dell’acqua. E’ infatti un animale di origine desertica e in quei casi, picchiarlo non serve proprio a niente…

Fino a circa cinquant'anni fa era un elemento prezioso per la civiltà contadina.
Si prestava con successo per i lavori più disparati: portare pesi, girare la mola per macinare, sostituire il bue nel lavoro dei campi e il cavallo per cavalcare e trainare carretti.
Non possederne almeno uno era una grave mancanza! Infatti, un detto popolare recitava: “Gli è morto l’asino!” per indicare che a qualcuno era successa una terribile disgrazia.

Poi l’agricoltura industriale moderna ha trasformato il mondo rurale e l’asino è stato sostituito da moderni ipertecnologici macchinari agricoli…

Nel giro di mezzo secolo gli asini in Italia, sono passati così da alcuni milioni a solo qualche migliaio ed oggi rischiano letteralmente l’estinzione. Noi vogliamo riscattarli parlandovi di loro!

Sorcino o crociato è il nome della principale razza diffusa in Toscana. Patria dell'asinello sorcino crociato è il Monte Amiata. Oggi questa razza è una vera e propria “reliquia” !

Il Sorcino è grigio – da qui il suo appellativo – di taglia media, dotato di muso e ventre bianchi, zebratura sulle gambe e l’inconfondibile e caratteristica “croce” sul dorso. Un albo genealogico vigila oggi sulla loro purezza e per non disperderlo la Regione Toscana ha messo a disposizione degli incentivi per chi lo ha in cura.

L'asino non è un animale molto prolifico: al termine di una lunga gestazione (12 mesi) nasce un solo puledrino (i parti gemellari sono rarissimi). Per poterne tenere uno basta davvero poco: un ettaro di terreno a pascolo.

Mantenerlo poi costa poco: si accontenta di un po’ di fieno - non occorre che sia di primissima qualità - e soprattutto di molta acqua (dai 15 ai 30 litri al giorno!), pulitissima perché se non lo è lui la rifiuta anche se sta letteralmente morendo di sete… Ama rotolarsi nella sabbia o comunque in qualcosa di molto polveroso, come la cenere del camino.

E per finire alcune curiosità. Il mulo nasce dall'accoppiamento di un asino e di una cavalla. Dall'incontro tra un'asina e un cavallo si ottiene invece il bardotto. In Abruzzo è in fase di realizzazione un progetto per la valorizzare del latte d'asina, che molti nutrizionisti e pediatri consigliano per l'allattamento di bambini allergici al latte vaccino, di soia o di capra

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