martedì 19 ottobre 2010
Un'oasi naturale nel cuore della Toscana: il Padule di Fucecchio
Non tutti sanno che la più grande palude interna italiana si trova in Toscana.
Il Padule di Fucecchio ha un’estensione di circa 1800 ettari, divisi fra la Provincia di Pistoia e la Provincia di Firenze; anche se molto ridotto rispetto all'antico lago-padule che un tempo occupava gran parte della Valdinievole meridionale.
La zona più interessante sul piano naturalistico è situata soprattutto nei Comuni di Larciano, Ponte Buggianese e Fucecchio. Il Padule è un bacino di forma pressappoco triangolare situato nella Valdinievole, a sud dell’Appennino Pistoiese, fra il Montalbano e le Colline delle Cerbaie. Il principale apporto idrico deriva da corsi d’acqua provenienti dalle pendici preappenniniche. L’unico emissario del Padule, il canale Usciana, scorre parallelamente all’Arno per 18 chilometri e vi sfocia in prossimità di Montecalvoli (PI).
La Riserva Naturale del Padule di Fucecchio è dotata di strutture per la visita che comprendono anche un osservatorio faunistico realizzato grazie alla riconversione di uno dei caratteristici casotti del Padule. E' un'esperienza affascinante poter osservare col cannocchiale l'airone cenerino che si fa la toilette mattutina in pieno relax...
Ripercorriamo un po' la storia di questa stupenda oasi: appartenuto fino ai primi del secolo XIV alla Repubblica lucchese, il lago-padule di Fucecchio passò alla Repubblica fiorentina nel 1328. Dopo parziali interventi di bonifica, Cosimo I de' Medici commissionò, nel 1549, a Luca Martini la sistemazione idrica del lago per farne un vasto bacino riservato alla pesca. Martini alleggerì la portata dell' Usciana con la costruzione della chiusa di Ponte a Cappiano.
Leonardo ha raffigurato e menzionato più volte il Padule di Fucecchio, fin dal disegno del 5 agosto 1473 (GDS, Uffizi), negli studi idrografici (RLW 12277) e come meta del grandioso progetto per la deviazione delle acque dell’Arno da Firenze attraverso Prato, Pistoia, Serravalle e la Val di Nievole (RLW 12685 e 12279; Codice di Madrid II, f. 22v-23r; Codice Atlantico, ff. 127r e 1107r.
Agli inizi del XVII secolo Ceseri Frullani di Cerreto Guidi scrisse due opere in cui sosteneva la necessità di alzare il livello delle acque del lago, con vantaggi per la pesca e per la salubrità dell'aria. Il problema della bonifica fu affrontato nuovamente dal discepolo di Galileo Galilei, Vincenzo Viviani, che, nel 1670, analizzò alcuni emissari del lago, soprattutto il Pescia, proponendo deviazioni per il recupero di terreni da annettere alle fattorie granducali. Nel 1678 e nel 1682 studiò il corso della Usciana e lo stato della chiusa di Ponte a Cappiano.
A partire dal 1780 il Granduca Pietro Leopoldo di Lorena promosse un'opera di bonifica della pianura che prevedeva l'abbattimento della chiusa di Ponte a Cappiano, la riescavazione di fossi e canali navigabili e una serie di provvedimenti per incrementare l'attività agricola e commerciale della zona. Questi lavori furono accompagnati dalla donazione, nel 1796, del "chiaro" del Padule alle comunità confinanti. Agli inizi del XIX secolo furono avviati studi botanici ed ittici, ma la situazione si presentava ancora problematica, soprattutto per le piene dell'Arno che interessavano l'area a valle di Ponte a Cappiano. Sin dal 1795 Vittorio Fossombroni aveva studiato provvedimenti per risolvere questo problema, ma solo nel 1826 dal Granduca Leopoldo II incaricò l'ingegnere Luigi Kindt di edificare le cateratte di Ponte a Cappiano. Al 1860 risale un progetto di completo prosciugamento del Padule, mai realizzato, mentre gli ultimi interventi di bonifica risalgono al 1931.
Oggi l'area è controllata dal Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio, la cui opera di manutenzione ha consentito di migliorare le condizioni igienico-ambientali della zona umida e di configurare il bacino come riserva naturale. Alla conservazione e valorizzazione dell'area del Padule e del Lago di Sibolla si dedica il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, costituito da rappresentanti di Enti Pubblici e Associazioni. Il Centro produce materiale scientifico e divulgativo, organizzando al tempo stesso visite didattiche e turistiche. Inoltre viene gestito il Laboratorio per l'Educazione Ambientale nel Padule di Fucecchio, che promuove itinerari didattici di tipo naturalistico e storico-ambientale.
Fabrizio Del Bimbo
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